Analfabetismo affettivo: come la carenza affettiva nell’infanzia può incidere sull’uso e sull’abuso di sostanze stupefacenti.

La carenza affettiva nell’infanzia di un soggetto può trasformarsi, quasi sicuramente, in un contenitore nel quale possono inserirsi disturbi psichici e tossicodipendenze.
Per carenze affettive intendiamo tutte quelle mancanze che il bambino può sperimentare nel corso della sua infanzia, derivanti dalle inadeguate cure parentali.
Questa costante inadeguatezza è capace di invalidare la sfera emotiva dalla quale, l’adulto di domani, ne risulterà completamente sconnesso. Ignorare le emozioni di un bambino e  non fornire allo stesso risposte adeguate, ad esempio, possono essere comportamenti dal quale scaturiranno disturbi d’ansia, malessere fisico, depressione.
Quando c’è un bambino arrabbiato, preoccupato, emozionato, gioioso è necessario che ci sia un adulto capace di ascoltare e di non invalidare qualsiasi tipo di emozione si presenti. Chiedere ad un bambino preoccupato cosa lo disturbi in quel momento è il primo passo per educare alle emozioni. Se, al contrario, dinanzi ad uno stato di preoccupazione ovvero di agitazione c’è un adulto che fa sentire inadeguato un bambino, quest’ultimo imparerà a non dar voce alla sua emotività.
Non ascoltare l’emotività di un bambino e non educarlo alle emozioni lo faranno crescere con l’inconsapevolezza di ciò che sentirà poiché l’emotività del bambino di ieri non sarà connessa con quella dell’adulto di domani.

Nella mia esperienza di Criminologa volontaria all’interno del Reparto G11, dell’Istituto Penitenziario Rebibbia N.C., ho potuto riscontrare come la maggior parte dei soggetti tossicodipendenti incontrati siano stati, nella fase dell’infanzia, bambini che non ricordano di aver ricevuto dalla propria madre e dal proprio padre una carezza o un bacio sulla guancia prima di andare a dormire. Molto frequentemente ho ascoltato storie di genitori che punivano violentemente i propri figli per quelle marachelle che hanno colorato la vita di tutti noi. Ho sentito di adulti che ricordano di aver subito nella loro vita più di dieci traslochi, in dieci zone diverse della città, che coincidono con le volte in cui i genitori si sono separati e poi riappacificati. Tutta questa insicurezza emotiva, tutta questa violenza fisica e, molto più frequentemente, verbale hanno allenato questi adulti a vivere in un equilibrio precario spesso fatto di gap che già in età preadolescenziale veniva colmato dall’uso e dall’abuso di sostanze stupefacenti. L’uso della sostanza stupefacente da parte dell’adulto analfabeta affettivo viene riconosciuto come il primo vero legame affettivo stabile, capace di colmare tutti quei vuoti che si sono creati durante l’infanzia. La droga si presenta come facile rimedio finalizzato a sostenere una situazione percepita, al contrario, come insostenibile.
Tuttavia, oltre all’ineducazione alle emozioni come possibile causa scatenante dell’uso di sostante stupefacenti appare necessario richiamare tutte quelle variabili che concernono il vissuto dei genitori dell’adulto di domani.  Come dimostrano gli autorevoli studi sulla psicologia dell’attaccamento, l’assenza parziale o totale di un accudimento da parte della madre è frutto di una ciclicità che ricorre perché a sua volta è stata trascurata nella fase dell’infanzia.
Tutte queste esperienze familiari insoddisfacenti, riguardanti il bisogno di attenzioni, di cura, di appartenenza, sono capaci di determinare una condizione di vuoto emozionale ed emotivo nel giovane che è alla costante ricerca di una soddisfacente alternativa.

E allora, in ultima analisi, possiamo sostenere con fermezza che è possibile scongiurare le dipendenze da sostanze stupefacenti percorrendo la strada dell’educazione alle emozioni di cui non solo la famiglia deve farsene carico. Tra le diverse agenzie educative responsabili della formazione degli infanti e degli adolescenti ricordiamo la scuola, il gruppo dei pari, i gruppi sportivi.
E’ necessario che tutti si sentano responsabili allo stesso modo della cura, dell’accudimento e della formazione dei bambini di oggi, per evitare che diventino adulti di domani alla continua ricerca di una stabilità emotiva mediante l’uso di sostanze stupefacenti, il principale motore per la commissione di reati.

Dott.ssa Roberta Brega